I giovani affrontano il rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa molto più di chiunque altro.

Come i lavoratori e le cooperative sociali contribuiscono all’inclusione sociale dei giovani

I giovani affrontano il rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa molto più di chiunque altro. La conferenza “Quale futuro per i giovani a rischio di esclusione?” organizzata da CECOP-CICOPA Europa il 20 novembre a Bruxelles ha affrontato questo argomento da diversi di punti di vista.

I giovani affrontano il rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa molto più degli altri gruppi sociali. Avere un lavoro oggi non è più una garanzia per una vita indipendente e dignitosa. Nuove sfide come il ritardo nella transizione dall’istruzione al lavoro, l’espansione del lavoro non standard, la migrazione e la riduzione della spesa pubblica, stanno amplificando i rischi e creando nuove forme di insicurezza ed esclusione. Un numero crescente di giovani sta perdendo la fiducia nella democrazia e si fa attrarre dalle ideologie populiste.

Le pari opportunità sono diventate al giorno d’oggi un’esercitazione retorica piuttosto che una realtà per i più vulnerabili, specialmente per quelle categorie che si trovano di fronte a discriminazioni multiple (basate sull’età, il genere, l’origine etnica, l’orientamento sessuale, la disabilità, lo status socio-economico, ecc.).

La conferenza organizzata da CECOP-CICOPA Europe il 20 novembre a Bruxelles ha affrontato esattamente questo argomento da una varietà di punti di vista.
Alla presenza di un pubblico numeroso e diversificato, composto da cooperatori di tutta Europa, studenti e ricercatori, funzionari pubblici nazionali e dell’UE, 6 rappresentanti delle cooperative sociali e dei lavoratori di Svezia, Danimarca, Belgio, Italia e Spagna hanno avuto l’opportunità di condividere frammenti del loro lavoro quotidiano e impegno in materia di inclusione sociale dei giovani.
In che modo aumentano l’autonomia sociale e finanziaria dei giovani, danno loro il controllo sul proprio futuro e una voce nella società e consentono loro di trovare il proprio posto nella comunità? In che modo i giovani (spesso beneficiari del sostegno) sono coinvolti nella governance interna della cooperativa? Perché scegliere di svolgere questo lavoro importante e sensibile come una cooperativa? Quali sono i vantaggi di un processo decisionale democratico e orizzontale all’interno della cooperativa? Cosa potrebbero fare i governi nazionali ed europei per migliorare questo tipo di lavoro cooperativo?

Queste alcune delle domande affrontate nell’arco di un’intera giornata suddivisa in due sessioni: la prima focalizzata sull’inclusione sociale dei giovani attraverso l’occupazione e la seconda sull’inclusione sociale attraverso l’accesso ai servizi.

Dopo le osservazioni introduttive del Segretario Generale di CECOP-CICOPA Europa, Diana Dovgan, Stephanie Beecroft, team leader per l’inclusione sociale del partner privilegiato per questo evento, il Forum europeo della gioventù, ha tenuto un discorso programmatico volto a fare il punto sulla situazione sociale della gioventù europea.

“Sappiamo che i giovani sono il gruppo a più alto rischio di povertà ed esclusione sociale nell’UE. Ciò significa che un gran numero di giovani si trova di fronte alla mancanza di piena partecipazione alla società, alla mancanza di accesso ai propri diritti economici, sociali e culturali. Potenzialmente, non possono accedere al loro diritto all’istruzione, al lavoro, alla protezione sociale. Abbiamo visto nuove forme di lavoro, forme di lavoro non standard e discriminazione fondata sull’età che rende ancora più difficile per i giovani l’accesso alla protezione sociale. Abbiamo davvero bisogno di vedere un cambiamento nell’UE, perché costruire una società che lavora dietro le persone è una base migliore per tutti”.

Durante la prima sessione, le cooperative di lavoro Urkraft dalla Svezia (Tess Lundgren e Peter Brannstrom), Hustomrerne dalla Danimarca (Julie Luna Bayer) e Molenbike dal Belgio (Sacha Conchin) hanno spiegato come le loro attività vengano svolte per e da giovani che sono spesso membri delle cooperative. Nelle prime due esperienze, i giovani coinvolti provengono da contesti molto diversi e vulnerabili e il loro impegno nel business rappresenta un’opportunità di emancipazione e appartenenza: attraverso un tutoraggio su misura, un continuo collegamento con le scuole e le autorità locali, una formazione specifica, i giovani coinvolti possono contrastare meglio la discriminazione o lo stigma dovuti al loro passato come ex detenuti, per esempio, o persone che lottano contro la dipendenza.

ridotte”.