I dati sul mercato del lavoro in Italia nel 2019
Nella giornata di lunedi, 9 marzo, l’Istat ha rilasciato il rapporto annuale sulla struttura e sulla dinamica del mercato del lavoro in Italia nel 2019, lavoro frutto della collaborazione sviluppata nell’ambito dell’Accordo quadro tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal. L’insieme che ne risulta, basato sull’utilizzo congiunto dei dati provenienti dalle istituzioni coinvolte, costituisce una base empirica ed analitica utile a favorire lo sviluppo del dibattito pubblico sul tema del lavoro.
Complessivamente, il rapporto evidenzia un progressivo rallentamento della crescita economica in un clima mondiale di forte incertezza dovuta a guerre commerciali ed alle accresciute tensioni geopolitiche. Le prospettive di ripresa dell’economia globale e del mercato del lavoro risultano ulteriormente indebolite dalla comparsa del coronavirus Covid-19 ad inizio 2020 prima in Cina e poi nel resto del mondo, e tutt’ora estremamente virulento.
Il quadro che ne emerge presenta diversi aspetti positivi ma a questi fanno da contraltare alcune criticità, solo in parte attenuate dalla ripresa economica degli ultimi anni. Da un lato, numerosi fattori demografici e sociali hanno contribuito ad una prolungata ripresa che ha portato i livelli occupazionali ai massimi storici. Dall’altro vi sono: un’ampia area di inoccupazione e sottoccupazione tramite l’utilizzo del part time involontario; l’aumento dei divari con la media dell’UE; l’aumento degli squilibri territoriali.
Nel dettaglio, i sei capitoli di cui si compone la pubblicazione riguardano:
- l’andamento recente del mercato del lavoro, ed un approfondimento sui i divari con l’Ue e interni all’Italia.
- la crescita del part time negli ultimi anni, vista dal lato degli individui e delle imprese;
- la conclusione dei rapporti a tempo indeterminato e l’accesso alla NASpI in caso di licenziamento;
- i tirocini extracurriculari come strumento di prima esperienza/reingresso nel mercato del lavoro e il loro utilizzo da parte delle imprese;
- la dinamica dell’occupazione indipendente e le nuove forme di lavoro autonomo;
- l’andamento e le caratteristiche degli infortuni e delle malattie professionali nell’ultimo quinquennio.
La pubblicazione integrale è reperibile qui:
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